lo-369 adamello iz3gos - sotaitalia

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lo-369 adamello iz3gos

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Attivazione di IZ3GOS
attivazione sotaitalia lo-369 adamello (mt.3554 - JN56FD)


03 settembre 2016                                                                                
            
    
Partenza: ore 01:00 UTC da Rifugio Carlo Gnutti 2183 m
Arrivo alla vetta del M.te Adamello: ore 07:30 UTC
Condizioni climatiche: sereno, Temp. +16°C
Condizioni di lavoro:
  • RTX FT 817,
  • batteria LiPo,
  • antenna vertical monopole home made,
  • Microfono electret con cuffie + speech processor DYC-8x7


  • Il Punto di Partenza è il Ponte del Guat, località Malonno (BS), dove dopo alcuni chilometri percorsi per una stradina stretta che si inerpica in una laterale della Val Camonica si incontra un piccolo parcheggio con divieto di proseguire.
    Lasciata la macchina e caricato tutto nello zaino mi incammino per il sentiero, nominato le scale del Miller, che in due ore porta al rifugio Gnutti. Una volta superata la ripida salita e imessisi nella Valle del Miller il panorama che si presenta è meraviglioso.
    A mano a mano che ci si avvicia al rifugio ci si trova attorniati da cime maestose, alla mia destra le Cornici di Cevo, Corno di Macesso, Cima Prudenzini per finire al termine della valle con il maestoso Corno Miller (3373 m), alla sinistra Corno del Lago e Cima Plem (3182 m). Arrivati al rifugio il paesaggio si presenta rilassante, un laghetto artificiale costruito parecchi anni or sono dall’allora Edison per la produzione dell’energia elettrica rende piacevole la sosta rallegrata dallo scorrere impetuoso dell’acqua che sembra sgorgare dalle viscere delle montagne.
    Dopo un’ottima cena, scambio di esperienze con altri colleghi amanti della montagna e raccolta di informazioni presso il gestore del rifugio sulle condizioni del percorso, stato ferrata, ghiacciaio e condizioni meteo vado a coricarmi presto; sveglia prevista ore 02:30 locali.
    03 Settembre 2016 dopo una sostanziosa colazione controllo l’attrezzatura radio e alpinistica e alle ore 03:00 attrezzato con torcia frontale parto per l’attivazione. Il sentiero fa subito capire che il percorso non sarà dei più semplici, in breve mi trovo nel mezzo della valle del Miller contornato dal buio e dal silenzio assoluto, rotto solamente dallo scorrere dell’acqua. Alzando gli occhi al cielo sembra di essere in un mondo irreale, buio completo al suolo, un tripudio di stelle che illuminano il cielo in alto. La salita non è facile, resa difficile dall’orientamento che, nonostante i segnavia CAI, diventa talvolta problematica per il buio. Dopo circa 3 ore di salita della morena arrivo all’attacco della ferrata Tarluzzi. Obbligatorio munirsi di adeguata attrezzatura, imbrago, corde e caschetto. Sulle cime più alte si intravede l’alba mentre alla base della parete che porterà al Passo dell’Adamello è ancora buio. Salgo per parti attrezzate su placche di granito completamente liscie, in altri casi parti non attrezzate dove necessita avere le basi per l’arrampicata. In breve reggiungo il Passo dell’Adamello (3240 m) dove vengo sovrastato dall’imponente fronte del ghiacciao del Pian di Neve. Mi trovo di fronte ad una parete alta parecchi metri di ghiaccio, lo aggiro lasciandolo sulla dx e proseguendo per roccette fino a scendere in un avvallamento che segna la congiunzione tra il ghiacciaio e le pareti rocciose  dove, sulla sx, è insediato il bivacco Ugolini. Proseguo su ghiacciaio fino a uscire dall’avvallamento ed entrare nella parte alta dello stesso dove si intravede il lungo e ripido traverso che termina a ridosso delle roccette che condurranno alla cima. La salita non desta problemi se non per la consistenza del ghiaccio che alle 08:00 del mattino si può definire vetrato. Con la dovuta attenzione arrivo alle roccette dove con la massima prudenza cerco un posto sicuro per levarmi i ramponi e iniziare l’ultima fatica che mi porterà alla cima. Percoso impervio che si snoda su grossi massi di granito senza segnavia, qualche ometto sparso qua e là. La fatica si fa sentire pesantemente ma la cocciutaggine di conquistare la cima e fare l’attivazione sopravvale sullo sforzo fisico. Alle 09:30 tocco la croce di vetta, stento a credere di essere arrivato. In breve installo la stazione tra la curiosità delle persone che iniziano ad arrivare. Deludente la propagazione, c’era un contest e difficilmente ho trovato riscontro alle mie chiamate. Spazzolo in frequenza e racimolo i 6 QSO per la validità dell’attivazione compreso un summit to summit (OE5AUL/P ref. 9A/PH-022);  migliore QSB 4.415 Km (UA9MA). Peccato che l’Adamello non sia referenziata come cima internazionale.
    Dalla vetta si gode un panorama quasi irreale, salire per credere! Il M.te Adamello è secondo come altezza, per pochissimi metri, solo a Cima Presanella e sovrasta il ghiacciaio del Pian di Neve che viene considerato il più vasto ghiacciaio delle Alpi italiane ed è compreso tra una quota massima di 3530 m s.l.m.ed una quota minima di 2550 m s.l.m.. Con lo sguardo verso est e iniziando dalla mia sx si notano: il Corno Bianco, Cima Garibaldi, M.te Mandron, Punta Pisgana, Cima Presena, Cima Presanella, Lobbia Alta, il Dosson di Genova, il Carrè Alto per chiudere con M.te Fuma e il Corno Miller.
    Discesa seguendo a ritroso la via di salita e arrivo al rifugio alle 15:30. Parecchie persone mi aspettavano tra le quali i gestori del rifugio dove avevo pubblicizzato l’evento. Breve sosta e partenza per il parcheggio.
    Un ringraziamento a quanti mi hanno sostenuto e incoraggiato, i colleghi I3ITO (Delfino), IW2NHE (Alberto), IU3EJH (Pier), IZ3ZMC (Luigi) e in particolare la moglie Margherita.
    73 de IZ3GOS Enrico
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